Dopo la sconfitta piemontese a Novara contro gli austriaci (I Guerra d'Indipendenza, 1848-49), il malcontento genovese per la conduzione del conflitto e per l'annessione al Piemonte (annessione che risaliva al Congresso di Vienna, 1814-15) sfociò in una ribellione che le truppe del generale Alfonso La Marmora soffocarono con assedio, bombardamento e saccheggio, dopo la capitolazione della città. Sul trono del Regno di Sardegna sedeva già il giovane Vittorio Emanuele II, che poi sarebbe entrato nella storia nazionale fra i padri della patria.
Interessante è che questa lapide, inaugurata nel 2008, sia affissa nella stessa piazza dove si erge il
monumento al re (ma vicinissima pure a dove svetta, più alto di tutti, quello al repubblicano
Mazzini ! È meno semplice di quel che si pensi la storia del nostro Risorgimento...). Vale la pena ricordare che a 14 anni di distanza dal saccheggio, quasi con l'intento di risarcirne gli effetti, i torinesi donarono a Genova la statua di
Balilla, scrivendo in epigrafe "
PER DIMOSTRAZIONE DEI FORTI AFFETTI/CHE STRINGONO DUE CITTÁ".