Alle 2 pomeridiane del 18 agosto 1946 presso Pola, nella spiaggia di Vergarolla affollata in occasione di gare di nuoto, scoppiò un grande cumulo di bombe di profondità qui accatastate. L'esplosione provocò la morte immediata di almeno settanta persone e un centinaio di feriti gravi. Le inchieste sulle cause dello scoppio aperte dalle autorità alleate di occupazione lasciarono molti
punti oscuri; alcuni ritenevano che si fosse trattato di un incidente; ma i militari assicurarono che quelle mine erano state disinnescate e quindi che qualcuno doveva averle rese nuovamente attive; per tutti gli istriani il motivo era da cercare nella volontà iugoslava di terrorizzare gli italiani residenti e farli emigrare, cosa che avvenne nei mesi successivi, quando il 92% dei polesani lasciarono loro malgrado la propria città. Oggi in documenti dei servizi segreti britannici si legge la verità sulla vicenda, con l'individuazione dei responsabili della strage; ma c'è pure chi sostiene ancora la tesi dell'incidente.