Commerciante, partigiano del Partito d'Azione, con il fratello
Adolfo contribuì a fornire informazioni all'esercito Alleato in occasione dello sbarco di Anzio; arrestato in seguito ad una spiata, fu torturato in via Tasso e, assieme ad Adolfo, finì nel gruppo dei fucilati alle
Fosse Ardeatine all'indomani dell'attentato di via Rasella.
Questa è una delle tante vittime della repressione nazista di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che vennero fucilati o deportati nei lager dove trovarono la morte.