Militare di carriera più volte decorato, nel 1940 venne richiamato alle armi, col grado di generale; dopo l'Armistizio di rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale e venne quindi internato nel lager di Schokken (oggi Skoki, PL). Coll'avvicinarsi dell'Armata Rossa i nazisti costrinsero i prigionieri superstiti a marce forzate per raggiungere altri campi; durante una di queste tappe venne
fucilato assieme ad altri 5 generali italiani.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi. La pietra è stata posata il 18/1/2018.