Nella seconda metà dell'Ottocento lavorò per la Società Italiana Condotte (come direttore tecnico) in Veneto e in altre regioni nella costruzione di acquedotti. Poi si trasferì in Argentina dove impiantò ex novo un sistema di imbrigliamento di acque del Rio Negro per l'irrigazione. Nella Patagonia settentrionale è stata intitolata una città col suo nome. Morì sulla nave che lo riportava in Argentina, al largo delle isole Canarie. |