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Con una macchinosa serie di allegorie il complesso monumento ricorda un attentato che a Firenze colpì l' Accademia dei Georgofili. |
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(Testo)
COMUNE DI SAN CASCIANO IN VAL DI PESAQuesto spazio commemorativo rappresenta in sintesi il luogo della tragedia del 27 maggio 1993. Il rudere della Torre de’ Pulci, sede dell’Accademia dei Georgofili, sovrasta il cumulo piramidale delle macerie sulla stretta omonima strada con l’arco delle Carrozze ed uno scorcio di Via Lambertesca con una stilizzata finestra che si affaccia in direzione del cimitero dove è sepolta la piccola Nadia con i suoi familiari. Sull’acqua dell’Arno con anse e cascate si riflettono e fanno riflettere, solenni come presagio, le poetiche parole di Nadia scritte tre giorni prima del vile attentato. Si specchiano sul fiume anche episodi salienti del celebre burattino che sottintendono significati allegorici: una barchetta di carta con gendarmi guardinghi e l’equivoca immagine di piovre che incombono con i loro tentacoli ed un Pinocchio frastornato che stringe un patto d’intesa con il lupo cattivo, mentre intorno saltellano ranocchi...... Il poetico diario di Nadia è incorniciato in alto da uccellini che danno vita e speranza mentre in basso la triste realtà è rappresentata da una serie di pesci che si divorano l’un l’altro dirigendosi minacciosi verso la tenera e delicata figura di una creaturina indifesa perplessa di fronte all’ambiguo e mostruoso animale pronto ad aggredirla. |
(nel grande pannello)
Il pomeriggio se ne va, Fi 24 Maggio 1993 Il tramonto si avvicina, un momento stupendo il sole sta andando via (a letto) è già sera tutto è finito Nadia Nencioni |
foto Barale,Zatini
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