Era uno dei 500 fanti che a Dogali, vicino a Massaua, il 26/1/1887 furono massacrati dalle forze del Ras Alula, durante una delle prime spedizioni coloniali italiane in Eritrea.
Interessante notare che questa targa, apparentemente datata 1887, utilizza un supporto marmoreo del tutto uguale a quello che durante il regime fascista era destinato a condannare le
sanzioni economiche irrogate all'Italia dalla Società delle Nazioni per l'aggressione all'Etiopia. In molti comuni quel marmo è stato riutilizzato per commemorare vittime del Ventennio, qui verosimilmente è stato riciclato per ricordare un caduto di una vicenda bellica più lontana nel tempo ma sempre legata alla politica coloniale italiana.