Uomo politico, scrittore in latino e in volgare, diede a questa lingua nascente una enorme poliedricità espressiva. La sua
Divina Commedia è indubitabilmente uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, ma per gli italiani è anche la fucina della loro lingua, da cui sono uscite le più potenti raffigurazioni della realtà e dell'immaginazione.
Il passo dantesco è ambientato nella decima bolgia dell'VIII cerchio infernale (frodolenti), dove un certo Capocchio, alchimista, risponde ad una domanda che Dante ha rivolto a Virgilio: "
Or fu già mai / gente sì vana come la sanese?". Capocchio, ironicamente escludendoli dalla lista, elenca personaggi senesi che furono particolarmente "vani" come
Caccianemico degli Scialenghi, con ricchi poderi ad Asciano, che in poco tempo, con una brigata di amici, sperperò tutti i suoi beni.