Figlio di Agrippina minore e di Gneo Domizio Enobarbo, fu adottato dall'imperatore Claudio quando la madre, diventata vedova, lo sposò; nel 54 gli subentrò al comando dell'Impero. Amante delle arti, diede alla Grecia l'esenzione dai tributi di provincia. La tradizione storiografica gli ha mosso sempre pesanti critiche per l'ostilità nei confronti del senato, la repressione di congiure reali o supposte, l'uccisione della moglie e della madre (anch'esse entrambe ambiziose e spietate), l'incendio di Roma. Quando l'odiato senato trovò l'appoggio delle legioni, lo detronizzò ed egli preferì uccidersi. |