L’ultima roccaforte
Erta, possente, sulla nuda roccia, vigile sentinella di confine, fosti la dannazione del nemico di tutti i tempi.
Ai rinnovati appelli della Storia sorgesti in armi risoluta e forte, all'assedio apprestata, al sacrificio della tua gente
onde conservi tra le mura antiche vaste memorie di virtù guerriere nei secoli onorando il Santafiora e il prode Wade.
Quando Capua e Gaeta soverchiate furon da forze d'uomo e di natura e il Piemontese vincitor la resa pronta pretese
la lotta non cessasti e fieramente ultima roccaforte del Borbone ancora rimanesti a guerreggiare spavaldamente.
Poi sopra il Regno il gran silenzio restò memoria degli antichi fasti ma sulle grigie mura e sugli spalti cadde l'oblio! | Ora che rinnovata mostri al sole i bei bastioni ed il cammin di ronda ti viene consacrata una campana di fuso bronzo
ch'a mezzo il giorno, al vespro richiami d'ogni Caduto l'anima dispersa sopra i fronti lontani, i più lontani di tutto il mondo.
Suona campana, effondi nella sera la tua voce di pianto e di preghiera che nei silenzi evoca la Morte in grigioverde.
Quella che chiuse al sole occhi pensosi di padri austeri e come una carezza passò su volti esangui profumati di giovinezza.
Quella che i sogni uccise e crocifisse lungo petrose valli, aspri deserti. Quella che lenta sulle strade sale d'ogni calvario.
Del sacro bronzo il lento rintoccare di pace sia messaggio ad ogni cuore, sia voce di conforto e di speranza, voce d'amore.
Corrado Santoro |