Scrittore che nella vita e nelle opere manifestò come carattere dominante un languido tormento esistenziale, che lo portò anche ad un ricovero per malattia mentale. Si inserì nella tradizione poetica del poema cavalleresco, lasciandoci una
Gerusalemme liberata che segna un deciso passaggio dal gioioso capolavoro dell'Ariosto ad una tensione estetica e morale più esasperata; anche le sue altre opere -dalla favola pastorale
Aminta alle
Rime alle prose dei
Dialoghi- mostrano un geniale scrittore che precorse aspetti del gusto secentesco.
Nelle tormentate peregrinazioni di Torquato Tasso il
convento di S.Onofrio a Roma fu l'ultima meta, dove il poeta trovò il riposo e la serenità cercati invano per tutta la vita.
La targa ricorda che la chiesa fu affidata da
Pio XII all'
ordine gerosolimitano (del S.Sepolcro), che a sue spese provvide a restauri.