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Appena realizzata l'unità italiana, l'esercito regio fu inviato nel Meridione per soffocare le sacche di resistenza filoborbonica; ex soldati delle disciolte truppe napoletane si unirono a bande di briganti per contrastare con le armi il passo ai piemontesi. Un drappello di questi ultimi venne trucidato a Casalduni (Bn) e il generale Cialdini ordinò, per rappresaglia, di fucilare gli abitanti di quel paese e quelli del vicino Pontelandolfo, incendiando le abitazioni. A 150 anni di distanza lo Stato italiano ha chiesto scusa a queste popolazioni per la violenza allora esercitata. |
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(Testo)
(lato 1) 150° ANNIVERSARIO DELL'ECCIDIO DI PONTELANDOLFO IN MEMORIA E RICORDO PERENNE DELLE VITTIME CIVILI, INNOCENTI ED INERMI, TRUCIDATE NELL'ECCIDIO DEL 14 AGOSTO 1861, DA OGGI E PER SEMPRE AD ESSE LA PATRIA RENDE GIUSTIZIA ED ONORE.
14 AGOSTO 2011 L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
(lato 2) "A nome del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano vi chiedo scusa per quanto qui è successo e che è stato relegato ai margini della storia" Prof. Giuliano Amato 14 agosto 2011
foto Zatini
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