Il palazzo dove si legge l'iscrizione (sopra il baldacchino che copre un balcone del secondo piano) sorse alla fine del XV sec. come sede dell'Arte dei drappieri o "strazzaroli"; nella prima metà dell'Ottocento venne in proprietà di Gaetano Manini, fabbro ferraio e possidente, che nel giro di 22 anni aveva comperato le quote dei diversi proprietari; nel 1846 rivendette l'intero palazzo ad un notaio, Gioachino Malaguti (notizie fornite dal segnalatore). |