Nel 1943 la sua casa ospitò alcuni partigiani e i tedeschi la incendiarono, arrestando il resto della famiglia mentre lei riusciva a fuggire. Si unì alla banda di
Silvio Corbari, che operava nell'alto Forlivese; una spia rivelò il loro rifugio; Iris, Silvio ed altri 2 compagni furono accerchiati da nazifascisti e ci fu uno scontro a fuoco; ferita, preferì uccidersi piuttosto che finire in mani nemiche. È una delle 19 donne italiane decorate con la medaglia d’oro al V.M. (alla memoria).
È ricordata da una targa anche a
Forlì.