Arruolato nelle truppe della Repubblica Sociale, quando fu mandato nella zona della Linea Gotica disertò passando nelle file partigiane: è stato
riconosciuto dalla Commissione regionale marchigiana «partigiano combattente della 5^ brigata Garibaldi "Pesaro", distaccamento Montefeltro, dal 20 giugno al 27 luglio 1944». Fu catturato dalla Legione fascista "Tagliamento" e fucilato presso il cimitero di Sestino; il Tribunale militare di Milano nel 1947 concluse che era stato il futuro attore e regista
Giorgio Albertazzi a guidare il plotone di esecuzione, ma lo assolse perché «aveva agito in stato di necessità».