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Uomo politico, scrittore in latino e in volgare, diede a questa lingua nascente una enorme poliedricità espressiva. La sua Divina Commedia è indubitabilmente uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, ma per gli italiani è anche la fucina della loro lingua, da cui sono uscite le più potenti raffigurazioni della realtà e dell'immaginazione. |
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(Testo)
SE TU RIGUARDI LUNI E ORBISAGLIA COME SONO ITE, E COME SE NE VANNO DI RETRO AD ESSE CHIUSI E SINIGAGLIA, UDIR COME LE SCHIATTE SI DISFANNO NON TI PARRÀ NOVA COSA NÉ FORTE POSCIA CHE LE CITTADI TERMINE HANNO
PARADISO, XVI, 73 - 78
I versi della Commedia (tratti dall'Edizione Nazionale) prendono il luogo dell'epigrafe qui collocata nel VI Centenario della nascita del Poeta nella quale erano così riportati: Se tu riguardi L'uni e Urbisaglia come son ite, e come se ne vanno di retro ad esse Chiusi e Senigaglia, udir come le schiatte si disfanno non ti parrà nova cosa né forte poscia che le cittadi termine hanno
Senigallia, 16, dicembre, 2000 |
foto Broglio
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