Svolse attività diplomatica e politica, scrivendo di queste sue esperienze in numerose opere. Il Principe è il suo capolavoro, in cui lucidamente individua nella politica un'attività umana in certa misura autonoma dall'etica. Con la stessa ottica si occupò anche di storiografia (Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio). Ma i suoi interessi e la sua originalità si estesero anche al teatro (La Mandragola), alla novella e alla questione della lingua.
L'epigrafe, apposta dal Comune nel 4° centenario dalla nascita, non è veritiera; in effetti la villa per un periodo entrò nelle proprietà della famiglia Machiavelli, ma solo dal 1547, quando Niccolò era già morto da vent'anni. |