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Dal 1860 professore di letteratura italiana all'Università di Bologna; poeta che ebbe molta rinomanza al suo tempo; nel 1906 premio Nobel per la letteratura. Il sonetto -da Juvenilia (1850)- rievoca la battaglia di Magenta del 1859. |
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(Testo)
MAGENTA
GLI ATTESE AL PASSO: POI DI NUBI AVVOLTA DEL CESARE CIRNÈO L'OMBRA SI MOSSE. E DISGOMBRANDO LA CALIGIN FOLTA ALZÒ IL GRIDO DI GUERRA, E IL CIEL SI SCOSSE.
GIÂ FUOCO E FERRO ORRIBILMENTE IN VOLTA PERCUOTE I LURCHI COME TURBIN FOSSE, E L'ANTICA VENDETTA ENTRO LA MOLTA STRAGE L'ALI BATTEA TORBIDE E ROSSE.
OR VIA, CESSATE L'INEGUAL CONFLITTO: CHÉ QUINCI SERVITÚ FEROCE E MUTA, QUINDI PUGNA DE I POPOLI IL DIRITTO.
CADE L'AUSTRIACA SORTE: E TE SALUTA, PIAN DI MAGENTA, IL CIVIL MONDO AFFLITTO: L'AVVERSARIA DEL BENE È IN TE CADUTA. | GIOSUÈ CARDUCCI |
foto EDC
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