Autista alle acciaierie di Terni, mostrò il suo talento nel motociclismo, collezionando vittorie in numerose corse e vincendo il Campionato italiano nel 1955 e 1956. La sua fama convinse la Gilera ad organizzargli un tour in Sudamerica, dove ottenne il primo posto in quasi tutte le competizioni. Venne soprannominato "Cavaliere d'Acciaio", anche per il rapporto affettivo che aveva mantenuto con la sua città; e non si montò la testa, nonostante il successo raggiunto. La strada bagnata lo tradì durante un giro di allenamento non lontano da casa sua: con la moto andò a sbattere contro la parete di roccia . Terni gli ha intitolato lo stadio di calcio. |