Prete colto, insegnante, a 30 anni perse completamente la voce; la sventura lo indusse alla meditazione e allo studio dell'apprendimento e della comunicazione fra i sordomuti. Anche quando cominciò a recuperare parzialmente la parola, questo interesse si espresse in riflessioni e scritti sui sistemi più adatti nell'educazione dei sordomuti. A partire dal 1837 pubblicò Lettere logiche dell'abate Severino Fabriani al prof. Marc'Antonio Parenti sopra la grammatica italiana pe' sordo-muti; furono raccolte in volume (postumo) nel 1857. |