Nel 1922 subì un processo sotto l'accusa di avere ucciso un fascista; ne uscì assolto e si trasferì a Sesto S.Giovanni (Mi) a lavorare nelle acciaierie Falck come meccanico. Qui organizzò l'attività clandestina antifascista fino allo sciopero del marzo 1944; individuato dalla polizia fascista, fu arrestato e consegnato ai tedeschi che lo deportarono nel lager di Mauthausen. Qui morì in ospedale quando il campo era stato appena liberato.
In Lombardia, in Toscana e nelle altre
aree industrializzate massiccia fu la deportazione nei lager di lavoratori e gente comune, per punire la grande partecipazione nello sciopero del marzo 1944, chiaramente rivolto contro il regime fascista e l'occupazione militare tedesca.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi.
Questa pietra è stata posata il 16/1/2023.