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Ferroviere, concluse la sua carriera come capostazione a Grosseto. Durante la II Guerra Mondiale si unì alle bande partigiane e scrisse poi un diario di questa sua esperienza (La formica guerriera, 2000). |
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(Testo)
LA TAVERNA DEL "MORO"
"(...) Era uno spettacolo vedere le file dei ciuchi con i corbelli dondolanti sfilare per le vie del paese e dirigersi alle rispettive stalle. (...) C'era una stalla vicino alla casa della zia Rosa, per accedere alla quale l'asino doveva scendere alcuni scalini. Il proprietario era il "Moro", si chiamava in realtà Tonino, ma tutti lo chiamavano con il soprannome ed anche sua moglie veniva chiamata l'assunta del "Moro". Aveva insegnato con pazienza a far salire e scendere quelle scale al suo animale. (...) Il pavimento della stalla era in terra battuta, come tutte le altre; una mangiatoia correva lungo la parete dove veniva messa la paglia con un po' di erba per il ciuco. (...) Dopo questa stalla la strada si allargava e nella rientranza c'era un'apertura a volta con una scalinata interna che portava all'abitazione del "Moro". (...)" Tratto da "Viaggio nel passato e dintorni" di Amilcare Barsotti (2009) |
foto Zatini
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