Nobile cittadino romano, fu accolto alla corte del re goto Teodorico. Poi però gelosie e sospetti lo fecero cadere in disgrazia. Fu imprigionato e infine decapitato. In carcere scrisse
De consolatione Philosophiae.
Non si ha certezza sulla data della morte (fra il 523 e il 526), ma neppure sul
luogo in cui venne tenuto prigioniero e ucciso; un anonimo cronista dei tempi di Teodorico fa pensare che il luogo fosse questo, come sottolinea la citazione finale dell'epigrafe (
Excerpta Valesiana pars posterior 14, 87).
Nel
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