Fin da giovane amico degli antifascisti
Treves,
Turati, Salvemini, dopo il delitto Matteotti si iscrisse al Partito Socialista Unitario. Col fratello, Gaetano Salvemini ed
Ernesto Rossi fondò il giornale clandestino
Non mollare. Subì aggressioni fasciste. Per l'aiuto dato all'espatrio dei socialisti Turati e Pertini fu condannato a 5 anni di confino nell'isola di Lipari. Riparò esule a Parigi e collaborò ai
Quaderni di Giustizia e Libertà (movimento antifascista alla cui fondazione contribuì); si recò in Spagna per combattere con le forze repubblicane durante la guerra civile. Ferito in battaglia, tornò in Francia, dove fu aggredito ed assassinato assieme al fratello Nello da sicari dell’organizzazione terroristica di destra "La Cagoule", su mandato del regime fascista.
L'epigrafe fu dettata da
Piero Calamandrei.
Nei
thumbnail la tomba e la fotoceramica di Rosselli nel cimitero parigino di Père-Lachaise (immagini inviate da Jean-Pierre Dubois).