Operaio della Pirelli, attivista socialista, subì le botte fasciste e l'arresto nel 1924; nonostante questo continuò la sua militanza in clandestinità, entrando dopo l'8 settembre 1943 nella 107
a brigata Garibaldi SAP, fino al nuovo arresto il 9/7/1944.
Il suo nome è nella lapide dei fucilati in
piazzale Loreto, ma in realtà Soncini riuscì a sfuggire al plotone di esecuzione e si nascose nel cortile interno di via Palestrina 9; qui però fu raggiunto da alcuni militi fascisti che lo trucidarono sul posto e poi trascinarono il cadavere nella piazza insieme agli altri fucilati.