Durante la guerra cedette la sua tessera annonaria ad una donna del quartiere, incinta e moglie di un partigiano combattente sulle montagne piemontesi; quel partigiano venne catturato ed impiccato; tra i suoi effetti personali fu trovata una lettera della moglie che gli riferiva del generoso prestito e la polizia fascista cercò la donatrice; grazie a spiate venne individuata, arrestata e deportata nei lager. Alice morì di stenti a Ravensbrück poche settimane prima della fine della guerra.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti o furono uccisi. Questa pietra è stata posata il 13/3/2025.
Nel
thumbnail l'operaio del Comune che si appresta a cementare la pietra il giorno della posa.