Nel 1848 prese le armi contro gli austriaci quando Venezia insorse, e meritò una medaglia; alla caduta della Serenissima Repubblica dovette fuggire in esilio e riparò ad Alessandria d'Egitto; qui visse fino al 1890 e fece fortuna, diventando direttore della Banca d'Egitto. Tornato in Italia scelse Milano come sua residenza e si dedicò ad opere di beneficenza; fra l'altro destinò questa casa come "ricovero dei poveri senza tetto, senza distinzione di religione" (devo queste notizie e la foto della tomba del comm. Levi nel Cimitero Monumentale - primo
thumbnail- alla cortesia di
Michele Sacerdoti, di cui si può leggere una più dettagliata relazione su Levi e sulla storia di questa casa
cliccando qui).
In via Gaudenzio Ferrari, all'angolo con via Cicco Simonetta c'è un'altra targa (vedi secondo
thumbnail) dedicata a Giuseppe Levi, il cui testo completo non è attualmente leggibile per il pessimo stato di conservazione (veramente l'edificio è stato appena restaurato e può darsi che il testo di questa targa venga ridipinto).