Il 10/8/1944 quindici partigiani vennero fucilati da militi fascisti per ordine del comando tedesco; era la rappresaglia dopo alcuni attentati avvenuti nei giorni precedenti. La prima lista dei condannati era di 26 nomi, compresa una donna,
Giuditta Muzzolon, poi 11 vennero risparmiati, tenuti in serbo per altre eventuali rappresaglie, ma infine deportati nei lager, con poche speranze di sopravvivenza; solo 5 riuscirono a tornare dopo la fine della guerra. I 15 fucilati furono lasciati esposti per 20 ore, a macabro scopo intimidatorio.
"Il monumento fu realizzato dallo scultore Giannino Castiglioni (1884-1971) e posizionato nell'agosto del 1960, in sostituzione di un precedente cippo commemorativo installato al termine della guerra" (
Mauro Colombo).
Nel maggio del 2005 l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Stefano Zecchi, propose di cambiare il nome di piazzale Loreto in "piazza della Concordia"; e scoppiò la polemica perché molti obiettavano che così si voleva cancellare la storia recente legata a questo luogo. Fra le obiezioni meritava attenzione quella di
Giovanni Bortolin, che ricordava il motivo lontano della denominazione: qui nei pressi sorgeva, ai tempi dei Borromeo, un santuario dedicato alla Madonna di Loreto, a cui i parrocchiani di Greco e di altri paesi limitrofi erano molto devoti; poi il luogo, di intenso transito, passò al Comune di Milano ma conservò la precedente denominazione (
Rondò di Loreto), anche quando il santuario andò in rovina e fu demolito. Si chiedeva Bortolin perché ora si volesse cancellare pure il nome di questa devozione di lunga data.
Nell'ultimo
thumbnail una foto del 2024, dove si nota una forte scheggiatura nel volto della statua, non so se dovuta a vandalismo o consunzione del materiale di cui è fatta.