Laureato in Giurisprudenza, fu assunto al Credito Italiano e vi fece carriera durante il Ventennio, nonostante la sua ostilità al regime fascista. Vicino ai gruppi di Giustizia e Libertà, dopo l'8 settembre 1943 fu scelto come presidente del CLN Lombardo (poi CLN Alta Italia), dove svolse la sua attività clandestina sotto il nome di Pietro Longhi; la sua posizione si rivelò essenziale per la conoscenza degli ambienti economico-finanziari degli Alleati, che permisero un prestito necessario per alimentare e far sopravvivere la Resistenza. Nel dopoguerra ebbe la presidenza del Credito Italiano. |