Medico, militare in Tunisia durante la II Guerra Mondiale, venne fatto prigioniero e mandato in un campo di internamento in Texas (USA); qui incominciò a dipingere. Tornato in Italia portò avanti la passione nata in lui, dedicandosi all'arte astratta e polimaterica: celebri e discusse furono le sue tele di sacchi variamente lavorati col fuoco; poi passò alle plastiche e infine ai Cretti, grandi estensioni -anche in land art- di superfici in terra e vinile, trattate col fuoco, screpolate e fratturate.
La targa è accolta in archivio perché sembra vi prevalga la funzione commemorativa più che quella pratica toponomastica (nessun edificio ha indirizzo sulla piazza). La piazza è recente e si trova alla base dei tre nuovi grattacieli milanesi, nell'area che un tempo ospitava la Fiera campionaria. |