Figlio di un industriale di alta moda, si rifugiò a Barzio (Lc) per sfuggire alle persecuzioni razziali, ma venne arrestato e deportato prima ad Auschwitz e, dopo l'evacuazione di questo lager, a Mauthausen, dove trovò la morte a pochi mesi dalla fine della guerra.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra rivestita di ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. Questo è uno dei 13 cubetti posati a Milano il 23/1/2018. |