Fu tra i fondatori, nel 1892 a
Genova, del Partito dei Lavoratori Italiani, poi Partito Socialista Italiano, di cui fu il capo riconosciuto; eletto più volte deputato (la prima volta nel giugno 1896 in un collegio di Milano), fu il fondatore e direttore di
Critica Sociale (1891), benemerito e attivissimo propugnatore del miglioramento delle condizioni delle classi operaie. Fu contrario alla guerra libica del 1911-12 e all’entrata dell’Italia nella Grande Guerra. Perseguitato dal Fascismo, fu indotto dagli amici a esulare e, con una memorabile fuga organizzata dai fratelli
Rosselli e da
Parri, riparò in Francia, dove morì.