Deportato ad Auschwitz nel gennaio 1944, riuscì a sopravvivere fino a che il campo venne evacuato per l'arrivo dell'Armata Rossa; i prigionieri superstiti furono costretti ad un estenuante viaggio, con marce forzate, fino a Mauthausen; Levi vi giunse in fin di vita.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. La posa di questa targa è avvenuta il 24/1/2019; nel thumbnail un momento della cerimonia, con Demnig che posa assieme ad una nipote di Giuseppe Levi. |