Redattore di riviste d'arte, divenne insegnante di Storia dell'Arte nei licei; ma nel 1925 gli fu tolta la cattedra quando rifiutò di fare il giuramento richiesto ai dipendenti pubblici, giuramento di fedeltà al re e al governo fascista; passò quindi all’Accademia libera di cultura e d’arte e all'editoria del settore, con porte sempre meno aperte per lui. Il regime gli impose infine l'internamento e il domicilio coatto. Dopo l'Armistizio collaborò a giornali clandestini, fin quando venne arrestato dalla Legione Muti, torturato e consegnato ai tedeschi per la deportazione.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. La posa di questa targa è avvenuta il 31/1/2019. |