Figlia dell'arciduca d'Austria Ferdinando d'Asburgo (figlio dell'imperatrice
Maria Teresa) e di Maria Beatrice d'Este, a 15 anni fu data in sposa al duca d'Aosta
Vittorio Emanuele, futuro re di Sardegna In Sardegna la coppia dovette vivere durante il periodo delle invasioni napoleoniche. E allora in onore della moglie il re diede inizio alla fondazione di S.Teresa di Gallura.
Qui viene ricordato, con un legittimo orgoglio, dal conte Francesco d'Adda, podestà di Milano, che nella sua
villa (passata poi ad altri proprietari fino ai Litta Modignani) fu ospitata la piccola Teresa quando aveva 5 anni e doveva superare i difficili giorni della
variolizzazione: questo era un metodo di inoculazione di frammenti di tessuti infetti da vaiolo per produrre empiricamente una sorta di resistenza a contagi più gravi; da metà del '700 era una pratica terapeutica in uso prima che il medico inglese Edward Jenner realizzasse alla fine del secolo il suo metodo di vaccinazione più efficace e sicuro. A quel tempo il vaiolo era malattia endemica gravissima, che nella sola Europa provocava circa 400.000 morti l'anno. E la prevenzione effettuata su Maria Teresa fu indubbiamente un punto a suo favore quando la casa Savoia cercò una moglie per Vittorio Emanuele. Per inciso aggiungo che il NATU MAXIMA della quarta riga non è sbagliato: Teresa era effettivamente la maggiore delle figlie femmine anche se non la primogenita in assoluto, preceduta dal fratello Giuseppe Francesco.
Ad attenuare le fosche riflessioni derivanti dal discorso sul vaiolo accludo nel
thumbnail l'immagine posta di fronte alla targa, un'elegante formella in bassorilievo con leggiadre figure (Amore e Psiche).