Entrambi triestini, nel 1914 si trasferirono a Milano, dove nacque un figlio, che mandarono provvidenzialmente in Inghilterra all'avvento delle leggi razziali nel 1938. Quando anche loro cercarono di espatriare in Svizzera vennero traditi dagli stessi contrabbandieri cui si erano rivolti; furono arrestati e deportati ad Auschwitz, dove vennero uccisi. Queste sono due delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. Le pietre sono state posate il 15/1/2020. |