Madre di 7 figli, a Milano venne arrestata in quanto ebrea e deportata ad Auschwitz. È ignoto dove sia morta: il certificato che attesta il decesso al 31/3/1945, se corretto, implica che forse non era ad Auschwitz, perché i nazisti, nell'imminenza della liberazione da parte dell'Armata Rossa (27/1/1945), costrinsero a marce forzate i pigionieri in grado di camminare, per raggiungere altri campi ancora sotto controllo tedesco.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. La pietra è stata posata il 15/1/2020. |