Le foibe sono voragini naturali che si aprono nei calcari del Carso e dell'Istria, inghiottitoi delle acque piovane. In esse partigiani iugoslavi gettarono corpi di italiani, uccisi per vendicare il ventennio di oppressione del regime fascista. Molte centinaia furono dopo l'Armistizio (8/9/1943), molte migliaia alla fine della guerra, quando l'occupazione iugoslava del nostro confine orientale infierì su giuliani, istriani e dalmati, anche non legati al regime fascista; oltre alle vittime finite nelle foibe ci furono moltissimi deportati in campi di concentramento, dove la sopravvivenza era precaria.
Pietro Tarticchio, autore del monumento inaugurato il 10/10/2020, è anch'egli profugo istriano, nipote del
parroco di Villa di Rovigno che fu torturato ed ucciso dalle bande partigiane iugoslave.