Combattente volontario nella I Guerra Mondiale, imprenditore, simpatizzante per il Fascismo alle origini, venne estromesso da tutte le sue attività con l'avvento delle leggi razziali nel 1938; nel 1943 tentò di espatriare in Svizzera, ma i contrabbandieri a cui si era rivolto lo vendettero alle Guardie Repubblicane, che lo consegnarono ai tedeschi per la deportazione nei lager. Da Auschwitz, dov'era recluso, con l'approssimarsi dell'Armata Rossa fu trascinato a piedi assieme ai pochi altri superstiti a Mauthausen, dove morì.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. Questa pietra è stata posata l'1/2/2021, con cerimonia e partecipazione molto limitate a causa della pandemia. |