Curatore fallimentare a Milano, assieme al fratello si convertì al cristianesimo ma questo non valse a salvare le loro esistenze quando vennero emanate le leggi razziali nel 1938 e quando, nel 1943, anche in Italia si estese la persecuzione antiebraica, con arresti e deportazioni. Cercarono di fuggire in Svizzera assieme al cugino
Alberto Segre, ma furono respinti alla frontiera dai doganieri elvetici e vennero arrestati dalla Guardia Nazionale Repubblicana. Giulio, nel viaggio verso la deportazione, morì a Fossoli, il fratello nel carcere di S.Vittore a Milano, forse suicida.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi.
Questa pietra è stata posata l'1/2/2021, con cerimonia e partecipazione molto limitate a causa della pandemia.