Nel 1943 evitò l'arruolamento nell'esercito della neonata Repubblica Sociale Italiana e perciò, quando nell'aprile 1944 venne fermato per un controllo, fu arrestato; internato a
Fossoli, venne fucilato nel vicino poligono di tiro di Cibeno (Carpi, Mo), insieme ad altri 66 fra ebrei e prigionieri politici.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi.