Emigrato a Milano, vi aprì una trattoria; richiamato alle armi nel 1940, fu inviato sul fronte greco-albanese; dopo l'Armistizio si unì all'esercito di liberazione iugoslavo; negli ultimi giorni di guerra venne ferito in combattimento contro reparti tedeschi e morì poco dopo in ospedale.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi. La pietra è stata posata il 26/1/2022. |