Avvocato, ebreo, dopo il 1943 cercò rifugio in una località della montagna bergamasca presso amici, ma fu consegnato alla Gestapo da un delatore; deportato ad Auschwitz, venne ucciso quando il lager stava per essere liberato dall'Armata Rossa e i nazisti non volevano lasciare testimoni della Shoah.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. La pietra è stata posata l'1/3/2022. |