Ingegnere elettronico, progettista alla CGE, violinista per passione, perse il lavoro con l'avvento delle leggi razziali; quando seppe che il resto della sua
famiglia era stato arrestato, si costituì sperando di poterli salvare, ma era un'illusione e così anch'egli finì deportato nei lager tedeschi. Da Auschwitz fu trasferito a Dachau e morì nel sottocampo di Kaufering.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi.
Questa pietra è stata posata il 23/1/2023.