Il capofamiglia,
Nissim, con la moglie
Carolina, le figlie
Colette e
Ginette, era venuto dalla Bulgaria in Italia per sfuggire alla persecuzione delle comunità ebraiche sotto il dilagante dominio nazista in Europa; contava di espatriare in Svizzera, come erano riusciti a fare poco prima i suoi vecchi genitori. Non riuscì nell'intento e le SS lo prevennero, arrestando tutta la famiglia e deportandola ad Auschwitz; nessuno di loro fece ritorno.
Queste sono quattro delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi. Le pietre sono state posate il 6/3/2023.