Renitente alla leva della RSI, nel 1944 si unì alle bande partigiane che operavano nel Novarese e sul Mottarone. Arrestato in un rastrellamento, venne deportato nei lager tedeschi, da cui non uscì vivo.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi. La pietra è stata posata il 6/3/2023.