Tassista, antifascista, dopo l'Armistizio seguì l'esempio del fratello Emilio che aveva raggiunto le bande partigiane in montagna; in Valcuvia (Va) gli fu affidata la guida di un camion; durante un massiccio rastrellamento nazifascista ebbe con altri compagni l'ordine di arroccarsi sulla montagna: errore tattico del comandante partigiano, perché il gruppo non aveva possibilità di sopravvivenza dato lo squilibrio delle forze in campo. Quanti non morirono sul campo si arresero, ormai senza più munizioni; furono fatti prigionieri e poi fucilati presso la caserma "Cadorna", in località Val Alta.
La battaglia del
monte S.Martino fu uno dei primi episodi, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, di resistenza all'occupazione tedesca dell'Italia. Protagonisti e vittime furono un gruppo di soldati, appoggiati da partigiani, che non si arresero alle truppe della Wehrmacht.