Era operaio al Corriere della sera; antifascista, aderì allo sciopero dell'1/3/1944; per questo fu arrestato e deportato a Mauthausen; trasferito al campo di lavoro di Ebensee, fece appena in tempo a vedere l'arrivo delle truppe Alleate liberatrici, ma il tifo e l'indebolimento fisico per i gli estenuanti lavori forzati e lo scarso cibo lo uccisero poco dopo.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti furono uccisi. Questa pietra è stata posata il 25/1/2024.