Invalido della Grande Guerra, invano sperava di non incappare nelle preclusioni imposte delle leggi razziali del 1938; quando poi la situazione divenne ancora più pericolosa, dopo la nascita della RSI, decise di fuggire in Svizzera, ma venne arrestato a Ponte Tresa e deportato ad Auschwitz, dove morì.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti furono uccisi. Questa pietra è stata posata il 25/1/2024.