Giunse in Italia facendo l'assistente di una ballerina russa e al Comune di Milano si registrò come residente straniera, spostando in avanti la data di nascita (1886): nel censimento panrusso del 1897 ad Odessa era scritto invece che aveva 18 anni. Dal 1903 al 1922 interpretò opere liriche nel ruolo di
soprano in diversi teatri italiani. Con l'avvento delle leggi razziali si era rifugiata in Valtellina, quando le giunse la notizia che le stavano requisendo il contenuto del suo appartamento milanese; tornò in città, fu arrestata e poi deportata ad Auschwitz (ringrazio per queste notizie Michele Sacerdoti, che mi ha comunicato l'esito di sue sue scrupolose ricerche).
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti furono uccisi. Questa pietra è stata posata il 25/1/2024.